Aperto il primo “Punto Ai.Bi.” a Obolon, in Ucraina, per i bambini colpiti dalla guerra

Nel distretto di Obolon, a nord di Kiev, ha aperto il primo dei Punti Ai.Bi. che stanno nascendo in Ucraina: spazi sicuri, liberi dalle macerie e dagli ordigni bellici, in cui i bambini possono ritrovare serenità e il sostegno di personale specializzato per affrontare la sindrome da stress post traumatico

L’idea era da tempo in gestazione, ma se già in tempo di pace l’organizzazione di un progetto complesso e articolato non è così immediato, si può ben immaginare come possa esserlo quando tutto intorno c’è la guerra che infuria.
È, dunque, con ancora maggiore soddisfazione che alla metà di giugno è ufficialmente partita l’avventura del primo Punto Ai.Bi. in Ucraina: un luogo sicuro, colorato, liberato dalla macerie belliche e raggiungibile con un percorso sminato dove i bambini possono trascorrere le giornate in un ambiente il più possibile sereno, insieme a educatori, animatori e personale specializzato per affrontare la terribile sindrome da stress post traumatico.
La giornata dell’inaugurazione era molto attesa da tutti, per questo lo staff di Ai.Bi. ha pensato di organizzare delle attività speciali, invitando anche le mamme a fare qualcosa insieme ai loro figli, così da vedere di persone come è organizzato il Punto Ai.Bi. e quali saranno le attività pensate per i loro ragazzi.

Un’attività per cementare la complicità tra mamme e figli

Nello specifico, l’attività proposta è stata quella di cucire un piccolo cuscino con diversi pezzi di tessuto, utilizzando per l’imbottitura materiali come holofiber (un poliestere artificiale), piselli, grano e orzo per l’imbottitura. È stato commovente vedere come le mamme hanno mostrato ai figli (in prevalenza maschi) come usare l’ago con cura e pazienza, e osservare l’attenzione e l’entusiasmo dei bambini nel realizzare insieme alle mamme questo prodotto.
Successivamente, i bambini si sono spostati in palestra, dove un’animatrice, istruttrice di Qì Gōng (disciplina che mischia esercizi legati alla medicina tradizionale cinese e arti marziali, favorendo la meditazione e la concentrazione), li ha immersi in un mondo magico di gioco e movimento.
Intanto, le mamme, grazie all’atmosfera rilassata favorita dall’attività del cucito, sono state accompagnate con delicatezza dalla psicologa a condividere le esperienze vissute in questo periodo di guerra e a esporre le loro emozioni.
La giornata si è poi conclusa con l’inizio della creazione di un albero, simbolo di Amici dei Bambini, formato dai quadratini di carta colorata che ogni bambino che parteciperà alle attività ritaglierà e attaccherà insieme a quelli di tutti gli altri: un insieme di “punti” che compongono un disegno ricco di storie e di vite.

I Punti Ai.Bi. e le altre attività portate avanti in Ucraina

La giornata è stata molto significativa ed emozionante, e vedendo il coinvolgimento prezioso che si è creato anche con le mamme, è stato deciso che altre riunioni simili verranno organizzate anche in futuro.
Quello di Obolon, un grosso distretto nel nord della città di Kiev, è il primo punto Ai.Bi. che apre ufficialmente i battenti, ma altri ne seguiranno nelle prossime settimane, per portare sostegno e accoglienza a un numero sempre maggiore di minori e di famiglie. Va tenuto conto, infatti, che la guerra ha costretto a scappare circa i due terzi dei minori ucraini: oltre 5 milioni di persone che hanno cercato salvezza oltre i confini, o sono sfollati rimanendo all’interno dell’Ucraina. Per tutti loro, Ai.Bi. sta sviluppando diverse attività a Odessa, Karapyshi e Stepashky, oltre a quelle di Volodarka, con le visite settimanali a coloro che fino a prima della guerra erano i destinatari del progetto di adozione a distanza così come ai nuovi beneficiari che si sono trasferiti in zona scappando da altri luoghi meno sicuri del Paese. In totale, i beneficiari che Ai.Bi. intende raggiungere attraverso i suoi interventi in Ucraina sono oltre un migliaio.

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Ai.Bi. porta avanti i suoi interventi nell’ambito della campagna #BAMBINIxLAPACE, attiva in Ucraina, Moldova e in Italia. Chiunque può sostenere queste attività con una donazione una tantum o con l’Adozione a Distanza.
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