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Pnrr e persone fragili: assegnati 1,3 miliardi. La sfida ora è spenderli

Per anziani non autosufficienti, disabilità e senza fissa dimora il 90,7% delle risorse è stato attribuito alle Regioni

di Valentina Melis

Sanità, Schillaci "Raggiungeremo gli obiettivi del Pnrr"

3' di lettura

Riuscire a raggiungere le zone del Paese con più fragilità sociali e non solo i Comuni con una maggiore capacità di partecipare ai bandi legati al Pnrr. Coinvolgere di più le organizzazioni del mondo non profit, usando gli strumenti della coprogrammazione e coprogettazione. Sono queste due delle sollecitazioni che arriveranno oggi al Governo e agli enti locali con la presentazione del Rapporto «Il Pnrr, le politiche sociali e il Terzo settore», realizzato dal Forum nazionale del Terzo settore e dalla Fondazione Openpolis (Roma,Centro Congressi Roma eventi, Piazza della Pilotta 4, alle 11).

L’obiettivo è fare il punto sullo stato dell’arte delle misure di welfare previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. I dati anticipati al Sole 24Ore del Lunedì rivelano che su 58 misure del piano che possono coinvolgere il Terzo settore (con stanziamenti per 40 miliardi), 27 hanno già ottenuto l’assegnazione dei fondi (21,5 miliardi).

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Se si concentra l’attenzione sulle iniziative della Missione 5 dedicate agli anziani non autosufficienti, alle persone con disabilità e alle persone senza fissa dimora, si scopre che il 90,7% delle risorse previste sono già state assegnate alle Regioni (1,3 miliardi su 1,45 miliardi). In questo ambito restano ancora da assegnare 133 milioni, e il target del 40% dei fondi da destinare al Sud non è stato completamente raggiunto (su 1,3 miliardi, 442 milioni vanno alle Regioni del Sud, il 33,6 per cento).

Risorse assegnate non significa però già erogate: «A oggi - si legge nel rapporto - non abbiamo informazioni sui fondi già erogati, né sullo stato di avanzamento dei lavori. Non sappiamo cioè quante risorse siano già state incassate dai soggetti coinvolti».

Per questo gli autori del Rapporto chiedono più trasparenza sui dati: «Servirebbero informazioni sistematiche sul grado di realizzazione dei vari interventi ammessi a finanziamento», spiega Vincenzo Smaldore, responsabile editoriale di Openpolis. «È importante che ci sia una maggiore trasparenza - aggiunge - non solo per capire su che cosa stiamo investendo i fondi europei ma anche per verificare se gli obiettivi originari del piano, compreso quello della riduzione delle disuguaglianze, saranno centrati o meno».

Secondo Domenico Pantaleo, presidente dell’Auser, associazione per l’invecchiamento attivo, «la frammentazione degli interventi previsti dal Pnrr sta determinando ritardi e incertezze. Ad esempio dobbiamo evitare il rischio - aggiunge - che le Case della comunità, che dovrebbero costituire il primo punto di accesso degli anziani alle cure mediche e ai servizi sociali, restino delle scatole vuote, prive di tutte le professionalità integrate necessarie a una presa in carico complessiva, dal geriatra allo psicologo».

Due riforme che sono inserite nel quadro del Pnrr (e alla cui realizzazione è subordinata l’erogazione dei relativi fondi dalla Ue) riguardano l’assistenza agli anziani non autosufficienti e le persone con disabilità: in entrambi i casi, la legge delega con le regole-quadro è stata approvata (legge 33/2023 e legge 227/2021), ed è in corso la predisposizione dei decreti attuativi. « I tempi per queste due riforme sono dettati dalla Ue», spiega Vincenzo Falabella, presidente della Fish, federazione italiana per il superamento dell’handicap. «Confido - aggiunge - che la riforma dei servizi per le persone disabili possa cambiare la logica complessiva, passando da un sistema risarcitorio a uno veramente tarato sui bisogni delle persone».

Il bilancio

INIZIATIVE «SOCIALI»
Terzo settore coinvolto in 58 misure

Fra le oltre 300 misure che compongono il Piano nazionale di ripresa e resilienza, sono 58 quelle che interessano anche gli enti del Terzo settore. Le risorse del Pnrr previste per attuare questi interventi ammontano a 40 miliardi di euro. Sono 27 le misure che hanno già visto l’assegnazione dei fondi previsti o di una loro parte, per 21,48 miliardi.

PERSONE FRAGILI
Assegnati alle Regioni 1,3 miliardi (su 1,45)

Per le misure a favore degli anziani non autosufficienti, delle persone con disabilità e delle persone denza fissa dimora, sono già stati assegnati alle Regioni 1,3 miliardi, sul totale di 1,45 miliardi destinato dal Pnrr a queste finalità. Il target di assegnazione è stato completamente raggiunto Il per i 952 progetti a favore degli anziani non autosufficienti (501, 5milioni). Restano da assegnare 90,3 milioni dei 500 milioni destinati alle persone con disabilità (600 progetti), e 45 milioni dei 450 destinati alle iniziative per i senza fissa dimora (housing temporaneo e stazioni di posta, 484 progetti).

LOMBARDIA IN TESTA
Nei fondi attribuiti alle Regioni

La Lombardia è la prima Regione per fondi Pnrr ottenuti nell’ambito degli 1,3 miliardi destinati alle persone con fragilità: avrà 199,7 milioni.

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