Alla ricerca di un futuro migliore

 

Nei giorni scorsi un’imbarcazione con a bordo 500 persone provenienti da Siria, Egitto, Bangladesh e Pakistan, in fuga dalla Libia, si è messa in contatto con la rete Alarm Phone per il salvataggio in mare. Nonostante i contatti con le autorità responsabili della zona di ricerca e soccorso, Malta ha deciso di non soccorrere queste persone, ma di trasferirle in un carcere di Bengasi, in Libia, in quello che Alarm Phone, Sea-Watch, Mediterranea ed Emergency hanno definito un “criminale respingimento collettivo”.

E’ solo uno degli esempi di come la questione dei migranti che fuggono via mare continui a non essere affrontata come un’emergenza umanitaria. Negli ultimi sei anni sono state oltre 85 mila le persone intercettate in mare e riportate nei centri di detenzione. Il Memorandum tra Italia e Libia, nato come sistema di cooperazione tra i due Paesi sul tema delle migrazioni, ha di fatto istituzionalizzato costanti violazioni dei diritti umani.
Ascoltiamo Matteo De Bellis di Amnesty International

 

 

Il numero di rifugiati e sfollati nel mondo è in costante aumento: dal 2012 i profughi sono triplicati. Dall’inizio dell’anno sono state oltre 50mila le persone migranti sbarcate sulle coste italiane.
Ascoltiamo Chiara Cardoletti di Unhcr.

 

 

In questo contesto la risposta ai bisogni primari delle popolazioni è essenziale, ma resa sempre più difficile dall’assenza di risorse.
Ascoltiamo ancora Chiara Cardoletti di Unhcr.

 

Lo scorso 29 maggio alcune organizzazioni della società civile sono state audite alla Camera dalle Commissioni riunite Esteri e Difesa Camera e la Commissione Esteri e Difesa Senato sulla partecipazione dell’Italia a missioni internazionali. Nell’analisi complessiva, è stata sottolineata l’importanza del coinvolgimento del mondo della cooperazione.

Ascoltiamo Francesco Vignarca della Rete Italiana Pace e Disarmo

 

E con questo è tutto. Approfondimenti notizie e podcast su www.giornaleradiosociale.it