Violenza economica, una guida per riconoscerla e contrastarla

La violenza non ha mai una sola forma. Fra le forme di violenza che si possono abbattere su una donna c’è la violenza economica, che spesso è difficile da individuare perché in parte nascosta o culturalmente accettata. Se una donna viene ostacolata nella ricerca del lavoro, se vengono fatte spese a suo nome senza che lei lo sappia, se riceve denaro contato dal marito o compagno, se non conosce le decisioni finanziarie che riguardano lei e la sua famiglie, se non gestisce il denaro in modo autonomo e non le viene permesso di farlo: sono tutti aspetti che rimandano a forme di violenza economica.

Contro questa forma di sopraffazione che limita l’indipendenza della donna l’Associazione bancaria italiana (ABI) e la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio (FEduF) hanno realizzato la Guida contro la violenza economica, in raccordo con il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e in condivisione con le banche e le Associazioni dei consumatori.

Cos’è la violenza economica?

Si parte dalla domanda di fondo. Cos’è la violenza economica?

È una forma di violenza che si verifica generalmente nella sfera familiare e avviene quando vengono messi in atto comportamenti che impediscono o ostacolano l’ indipendenza economica della donna, fino a controllarla e danneggiarla.

“La violenza non è mai in una sola forma – si legge nella guida – Spesso, infatti, si vive allo stesso tempo quella psicologica, verbale, fisica, sessuale. Anche la violenza economica non è altro che un ulteriore aspetto di un insieme di comportamenti volti a limitare la libertà e l’autonomia decisionale della donna, che lentamente e inesorabilmente viene controllata dal maltrattante in ogni aspetto della sua vita”.

Indipendenza vs violenza economica

La guida cerca dunque di dare strumenti per prevenire e contrastare la violenza economica contro le donne. Per prevenirla, richiama l’importanza di adottare alcuni comportamenti utili per gestire in autonomia la propria situazione finanziaria e così rafforzare la propria indipendenza e sicurezza economica, a partire dall’accrescimento delle competenze e conoscenze anche finanziarie.

Nel documento ci sono informazioni sulle principali soluzioni che permettono un primo accesso ai servizi bancari per gestire in modo semplice i risparmi, come per esempio il Conto corrente di base che dà la possibilità di utilizzare servizi essenziali (come l’accredito dello stipendio o della pensione, pagamenti e prelievi) a costi contenuti o senza spese per i redditi più bassi. La guida sottolinea anche l’importanza di conoscere le entrate della famiglia, pianificare le spese e partecipare alle decisioni economiche familiari senza delegare.

In una dimensione che richiede di verificare di persona la propria situazione economica e rivolgersi a figure specializzate, c’è anche il richiamo – niente affatto scontato – al fatto che “mantenere relazioni sociali al di fuori del contesto familiare significa avere una rete preziosa anche in situazioni di difficoltà”.

Per chi ha bisogno di aiuto, la guida ricorda l’esistenza del numero 1522, il servizio pubblico antiviolenza e antistalking, attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, in più lingue, gratuito da rete fissa e cellulare.

PDF: Guida contro la violenza economica


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